Fare sindacato ai tempi del Jobs Act

di Daniele Camilli

Soggetto sociale, luogo e condizioni di lavoro. A partire da un punto chiaro. “La militanza è l’essenza del sindacato. Una scelta di vita”. A Viterbo non si è parlato solo di politiche del lavoro, presente anche l’assessore regionale al lavoro del Lazio, Lucia Valente, ma soprattutto di organizzazione sindacale e sul significato del fare sindacato, dell’essere sindacalisti. Con il segretario nazionale Carmelo Barbagallo, il segretario organizzativo Uil Pierpaolo Bombardieri, il segretario di Roma e del Lazio, Alberto Civica, e i segretari territoriali di Viterbo alla guida della camera sindacale Uil e della Uil Viterbo. Giancarlo Turchetti e Silvia Somigli.

Una scelta di vita, come quella di Carmelo Barbagallo che inizia a lavorare a 9 anni e diventa sindacalista perché vede i lavoratori svenire alla catena di montaggio. Aveva 23 anni. Oggi ha già 62 anni di lavoro alle spalle. Sindacalista con una vita da operaio di fabbrica. A Termini Imerese. In Sicilia, dove non c’era solo il padrone ma c’è pure la mafia che tra il 1944 e il 1947 ammazzò 400 sindacalisti che chiedevano terra e diritti per i lavoratori.

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