Cinque anni di servizio per partecipare al nuovo concorso presidi

Sulla Gazzetta ufficiale Serie Generale n. 220 del 20/09/2017 è stato pubblicato il decreto 138 del 3/08/2017  che definisce le nuove modalità di selezione per il reclutamento dei dirigenti scolastici. Dopo l’ultimo concorso del 2011 ripartono quindi le procedure di assunzione «che consentiranno di abbattere il fenomeno delle reggenze», spiegano a Viale Trastevere ricordando che oggi sono 6.792 i dirigenti in servizio, 1.189 i posti vacanti e 1.748 le reggenze. Il 68,2% dei dirigenti in servizio è una donna, il 31,6% ha più di 60 anni (un dato in calo rispetto al passato) e l’età media è di 55,6 anni.

Le nuove regole del concorso
Il Regolamento pubblicato oggi, al quale seguirà il bando di concorso, prevede un corso-concorso in tre fasi, che ha come obiettivo la copertura dei posti disponibili per il prossimo triennio, il 2018-2021. «Il concorso sarà innovativo sotto il profilo della selezione: sarà un corso-concorso, con una fase importante di tirocinio e accompagnamento successiva alle prove scritte che è fondamentale – afferma la ministra Valeria Fedeli – per verificare sul campo le capacità gestionali e di organizzazione del lavoro delle candidate e dei candidati, chiamati anche a dimostrare la capacità di inserimento nella comunità scolastica ed educante, oltre che le loro conoscenze sulla normativa del settore».

Le fasi della selezione
Al corso-concorso possono partecipare i docenti e il personale educativo di ruolo con almeno cinque anni di servizio. Tre le fasi previste per la selezione: una concorsuale vera e propria, una formativa di due mesi e una di tirocinio presso le scuole. La fase concorsuale prevede una prova preselettiva unica a livello nazionale nel caso in cui le candidature siano almeno tre volte superiori ai posti messi a bando. I candidati dovranno rispondere a 100 quiz che saranno estratti da una banca dati resa nota tramite pubblicazione sul sito del Miur almeno 20 giorni prima dell’avvio della prova. Le domande punteranno a verificare le conoscenze di base per l’espletamento delle funzioni dirigenziali. La prova sarà svolta al computer. Sarà ammesso allo scritto, in base al punteggio ottenuto (il massimo è 100), un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti disponibili per il corso di formazione dirigenziale.

La prova scritta prevede cinque domande a risposta aperta su: normativa del settore istruzione, organizzazione del lavoro e gestione del personale, programmazione, gestione e valutazione presso le scuole, ambienti di apprendimento, diritto civile e amministrativo, contabilità di Stato, sistemi educativi europei; due domande a risposta chiusa in lingua straniera (livello B2) su organizzazione degli ambienti di apprendimento, sistemi educativi europei. I candidati che otterranno il punteggio minimo di 70 punti potranno accedere all’orale che mira ad accertare la preparazione professionale degli aspiranti dirigenti anche attraverso la risoluzione di un caso pratico. Saranno testate anche le conoscenze informatiche e di lingua straniera. Entrambe le fasi sono uniche a livello nazionale.

Chi supererà le prove scritta e orale sarà ammesso, sulla base di una graduatoria che tiene conto anche dei titoli, al corso di formazione dirigenziale e di tirocinio selettivo. Due i mesi di lezione in aula previsti e quattro quelli di tirocinio a scuola, che potranno essere integrati anche da sessioni di formazione a distanza. Al termine i candidati dovranno affrontare una valutazione scritta e un colloquio orale.

Fraterni saluti!

Silvia Somigli

SEGRETARIO GENERALE