Faremo appello al diritto europeo e alla carta dei diritti dell’Uomo

“Esamineremo la sentenza per vedere se è in contrasto con il diritto dell’Unione europea o la Carta europea dei diritti dell’Uomo. Se così è, avvieremo un percorso che possa rimettere in discussione quello che ormai si prefigura come un futuro orientamento stabile del giudice amministrativo”. La segretaria della Uil scuola Viterbo, Silvia Somigli, e l’avvocato del sindacato Massimo Pistilli rilanciano in merito alla decisione del Consiglio di Stato riguardante i diplomi magistrali conseguiti prima del 2001/2002.

“Diplomi – spiegano Somigli e Pistilli – che ad oggi, in base alla sentenza del Consiglio di Stato, non consentono ai titolari di accedere legittimamente nelle Gae e di stipulare dunque contratti a tempo indeterminato”.

Un esito negativo per un provvedimento a lungo atteso, di fronte al quale la Uil scuola di Viterbo punta comunque a reagire.

“Inutile nascondere una certa sorpresa alla lettura della pronuncia – hanno detto Somigli e Pistilli –. Sono state spazzate via le aspettative che si erano riposte nel giudice amministrativo, un cambio repentino di orientamento, sorprendente quanto involuto. Una battaglia di principi che noi per primi non intendiamo rinnegare, proprio perché battaglia fondata su pronunce giurisprudenziali favorevoli di inclusione, nel senso che allargavano la platea dei candidati al lavoro nella scuola. Ed è nostra opinione che includere sia sempre preferibile a escludere”.

Una pagina che rimarrà nella storia del diritto italiano.

“Ricordiamo comunque – proseguono i sindacalisti – che la pronuncia del Consiglio di Stato non riguarda in alcun modo il valore abilitante dei diversi titoli di studio in relazione alla iscrizione nella seconda fascia delle graduatorie di istituto. Quei contenziosi proseguono senza alcuna significativa variazione. Per quanto riguarda i contenziosi per l’accesso alle Gae, è evidente che la pronuncia, e il successivo atteso consolidamento, al netto di possibili ricorsi a giurisdizioni europee in corso di valutazione, suggeriscono di indicare che gli esiti che devono attendersi sono negativi”.